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IL PRESIDENTE FRANCO DANELLI “NO A ULTERIORI AUMENTI DELLA TARI”

IL PRESIDENTE FRANCO DANELLI “NO A ULTERIORI AUMENTI DELLA TARI”

Il Presidente della Confcommercio Pescara Franco Danelli:

“Apprendiamo oggi dalla stampa che il Comune di Pescara avrebbe intenzione di portare in Consiglio Comunale un provvedimento in materia di TARI che prevede ulteriori aumenti alle tariffe che gravano sulle attività economiche che già sono fra le più alte a livello nazionale.

Se ciò corrispondesse al vero chiediamo al Sindaco un immediato dietrofront su un provvedimento che va a penalizzare ulteriormente le piccole imprese del commercio, del turismo e dei servizi in un momento di grande difficoltà legato alla riduzione dei consumi.

Ci saremmo aspettati invece, proprio in considerazione del grave momento di crisi attraversato, una riduzione delle tariffe, in linea con il percorso che avevamo cominciato a fare con gli Assessori Sammassimo e Sulpizio,  tendente a riportare le tariffe gradualmente verso importi più sopportabili per le imprese.

Le tariffe previste per ristoranti e pizzerie, che andrebbero a superare i 18 euro a mq., o a bar, ortofrutta e pescherie, che andrebbero a superare i 15 euro a mq., sono spropositate e insostenibili per le imprese che già oggi lamentano un eccessivo carico della finanza locale.

Sono anni che chiediamo l’adozione di alcune misure, già applicate in tanti comuni, per ridurre il peso della TARI sulle attività economiche più penalizzate ma purtroppo ad oggi non abbiamo avuto alcun riscontro positivo in merito.

Al riguardo riepilogo le misure da sempre chieste dalla Confcommercio per rimodulare le tariffe in maniera più equa e sostenibile per le categorie più penalizzate:

1) Ridefinizione delle superfici tassabili per le attività non domestiche escludendo o tassando al minimo le aree non produttive di rifiuti (Bagni, Spogliatoi, Cantine, Magazzini, etc.);

2) Detassazione di superficie per le attività che producono rifiuti speciali o pericolosi non assimilabili agli urbani come Ristoranti, Friggitorie, Gastronomie, Pub che producono oli di frittura già obbligatoriamente conferiti a ditte specializzate in quanto rifiuti speciali;

3) Applicazione, nell’ambito delle utenze non domestiche, dei coefficenti minimi alle categorie più penalizzate dalla TARI (Ristoranti, Bar, Ortofrutta, Pescherie, Fiori, Pizza al taglio) applicando al contempo coefficenti più elevati  a carico di altre categorie che con il passaggio alla TARI hanno avuto tariffe ridotte rispetto al passato (Banche, Ipermercati,  Studi Professionali, Magazzini, etc).

Ribadiamo, inoltre,  che nel medio periodo la strada da seguire è quella di incerementare la percentuale della raccolta differenziata che per Pescara si attesta intorno al 40% e quindi ben lontana dall’obiettivo del 65% che è la base minima per definire un comune come “riciclone”.

Infatti, i dati dei più virtuosi “comuni ricicloni”, parlano di tassi di raccolta porta a porta fra il 70% e l’80% che significano un incremento di materiali da avviare al recupero e soprattutto una notevole riduzione dei rifiuti da smaltire in discarica che pesano per circa dieci milioni di euro sul bilancio di Attiva spa.

Una riduzione di quest’ultima voce di bilancio potrebbe più che compensare i maggiori costi del porta a porta e consentire una riduzione consistente della pressione fiscale in materia di  TARI  che grava sui cittadini e sulle attività economiche.

L’obiettivo finale è di avere da un lato tariffe TARI più eque e sostenibili e dall’altro una città più bella, più attraente, più pulita e più attenta all’ambiente.”


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