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CONFCOMMERCIO CONTRO IL RADDOPPIO DELLA TARI PER I RISTORANTI DI MONTESILVANO

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IL VICEPRESIDENTE DELLA CONFCOMMERCIO PESCARA RICCARDO PADOVANO:

 

“CI OPPORREMO CON TUTTE LE NOSTRE FORZE

 

E’ UN PROVVEDIMENTO ASSURDO CHE RICHIA DI METTERE IN GINOCCHIO

 

UNA DELLE POCHE CATEGORIE CHE CREA OCCUPAZIONE”

Siamo delusi  e sconcertati dal provvedimento adottato dal Comune di Montesilvano che raddoppia letteralmente da un anno all’altro la TARI-Tassa Rifiuti per la categoria dei  ristoratori.

E’ un provvedimento assurdo che rischia di mettere in ginocchio una delle poche categoria che ancora garantisce livelli occupazionali di rilievo e che rappresenta uno degli aspetti che richiamano turismo a Montesilvano.

Non capiamo francamente questo accanimento mirato verso attività produttive che fanno i salti mortali per rimanere sul mercato e che vengono costantemente spremute dalla finanza locale per far quadrare i bilanci.

Ci saremmo aspettati invece, anche in considerazione del grave momento di crisi attraversato dalle piccole e medie imprese, una riduzione delle tariffe TARI che potesse dare un po’ di respiro alle aziende; al contrario le tariffe richieste a ristoranti e pizzerie, che superano i 13 euro a mq., o a ortofrutta e pescherie, che sfiorano i 10 euro a mq., sono spropositate e insostenibili per le imprese.

Come mai non si è pensato di alzare le tariffe di attività come Banche, Ipermercati, Grandi Magazzini e Capannoni Industriali che hanno ben altra forza economica?

Ci opporremo con tutte le nostre forze ad un provvedimento iniquo, illogico e devastante per la ristorazione di Montesilvano.

Abbiamo già convocato una riunione per lunedì nella quale chiameremo a raccolta i ristoratori cittadini per avviare azioni forti per fronteggiare il provvedimento”.

Ribadiamo infine le misure da sempre chieste dalla Confcommercio di Pescara ai comuni per rimodulare le tariffe in maniera più equa e sostenibile per le categorie più penalizzate:

1) Ridefinizione delle superfici tassabili per le attività non domestiche escludendo o tassando al minimo le aree non produttive di rifiuti (Bagni, Spogliatoi, Cantine, Magazzini, etc.);

2) Detassazione di superficie per le attività che producono rifiuti speciali o pericolosi non assimilabili agli urbani come Ristoranti, Friggitorie, Gastronomie, Pub che producono oli di frittura già obbligatoriamente conferiti a ditte specializzate in quanto rifiuti speciali;

3) Applicazione, nell’ambito delle utenze non domestiche, dei coefficenti minimi alle categorie più penalizzate dalla TARI (Ristoranti, Bar, Ortofrutta, Pescherie, Fiori, Pizza al taglio) applicando al contempo coefficenti più elevati  a carico di altre categorie che con il passaggio alla TARI hanno avuto tariffe ridotte rispetto al passato (Banche, Ipermercati,  Studi Professionali, Magazzini, etc).

 

 

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