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LA CONFCOMMERCIO PLAUDE L’AVVIO DELLA DEMOLIZIONE DELL’EX COFA

“UNA GIORNATA STORICA PER LA NOSTRA ASSOCIAZIONE CHE HA SEMPRE SOLLECITATO L’ELIMINAZIONE DI UNA DELLE BRUTTURE DI PESCARA E LA RESTITUZIONE ALLA CITTA’ DI UNO SPAZIO IMPORTANTE A RIDOSSO DEL MARE”

Il Presidente della Confcommercio di Pescara, Ezio Ardizzi:

“Per noi è una giornata veramente storica perché ci siamo battuti per anni per eliminare una delle brutture di Pescara che ormai da tempo era divenuto solo uno scheletro inutillizzato, pericoloso a livello ambientale e rifugio di pochi clandestini.

Con la demolizione dell’ex-Cofa si restituisce alla città uno spazio importante a ridosso del mare che deve ora essere utilizzato con intelligenza e senza intenti speculativi affinchè possa divenire un vero punto di attrazione turistica.

Affinché il tessuto economico della città rinasca, una città che vive essenzialmente di commercio, di turismo e di servizi, c’è bisogno che nell’aera ex-Cofa si realizzi una struttura capace di attrarre visitatori in città, che si proponga come volano della ripresa e che crei un concreto ritorno per la collettività.

Come più volte detto, l’attrattore che immaginiamo, sulla scorta per esempio di una mirabile riqualificazione del water front realizzata a Tel Aviv, potrebbe essere una struttura non più alta di 13 metri , con una superficie totale di circa 12.000 mq e che ospiti un museo virtuale (a Tel Aviv è stato realizzato un acquario virtuale); un’idea progetto sostenuta e già progettata dalla Facoltà di Architettura dell’Università D’Annunzio.

Una siffatta struttura, a fronte di costi di investimento decisamente sostenibili, potrebbe creare nuovi posti di lavoro, numerosi posti auto e potrebbe distribuire ricchezza sull’intero mercato ricettivo, del commercio, della ristorazione, e del servizi in generale, consegnando ai nostri figli una città con un futuro”

Il Presidente dell’Associazione Grossisti Ortofrutticoli/Confcommercio, Piero Galasso:

“Per noi grossisti della frutta si contrappongono diverse emozioni, in quanto da un lato assistiamo con il magone alla demolizione di un luogo in cui abbiamo passato decenni della nostra vita lavorativa, ma dall’altro siamo pienamente consapevoli che sia giusto demolire una struttura obsoleta e pericolosa al fine di restituire a Pescara ed alla cittadinanza uno spazio fondamentale per il suo sviluppo economico e sociale.”

 

 

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