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PARCHEGGI NELL’AREA DI RISULTA: CAMBIANO I SUONATORI, MA LA MUSICA RESTA LA STESSA

 

         Da anni la Confcommercio sostiene la necessità di una totale revisione di gestione della sosta nell’area di risulta, che rappresenta a tutti gli effetti il vero parcheggio del centro commerciale naturale.

   

         A tal proposito, non possiamo ancora una volta non sottolineare l’assurdità generata dal circolo vizioso legato ai conti in rosso di Pescara Parcheggi: per ripianarli si aumentano i costi della sosta, a seguito degli aumenti diminuisce il numero dell’utenza che parcheggia, con la diminuzione dell’utenza diminuiscono gli incassi, quindi si riaumentano le tariffe, e così via.

   

         A tutto questo esiste un’unica soluzione: la liquidazione di Pescara Parcheggi, e la completa automatizzazione della sosta – sul modello di quanto accade all’aeroporto – con affidamento a una società specializzata gestita da imprenditori locali, di cui provocatoriamente la Confcommercio sarebbe pronta fin da subito ad assumere la gestione.

   

         Ma veniamo alla nota più dolente: sarà pur vero che sono cambiati i musicisti, ma la musica resta la stessa.

   

         Riteniamo infatti fuori da ogni logica destinare una parte dell’area a sosta breve e una a sosta lunga: in tutti i parcheggi del mondo il costo del parcheggio deriva dal tempo di sosta, e non da una previsione della possibile permanenza, spesso impossibile da stabilire a priori.

   

         Pertanto, chiediamo che tutta l’area diventi zona di parcheggio a tempo, e che vengano installate sbarre in entrata e in uscita, utili a registrare l’effettivo tempo di sosta, con la seguente tariffazione: 1,00 euro per la prima ora; un ulteriore euro (per un totale di 2,00 euro) dalla seconda ora in poi.

   

         Un meccanismo semplice, lineare, e facilissimo da attuare, che risolverebbe in un sol colpo un’infinità di problemi, dando certezza alla clientela e consentendo una quantificazione certa dei ricavi, finalmente proporzionati al tempo effettivo di sosta.

   

         Chiediamo pertanto un incontro urgente con il Sindaco e l’intera Giunta, al fine di discutere in maniera seria e approfondita le problematiche esposte, sperando di non trovarci di fronte per l’ennesima volta promesse da marinai, buone in campagna elettorale, ma poi disattese nella realtà.

   

         Un esempio su tutti?

   

         L’inspiegabile ritardo nel ripristinare il precedente senso di marcia sull’ultimo tratto di Viale Regina Margherita, cavallo di battaglia dei programmi elettorali dell’attuale Amministrazione, ma che ad oggi resta cervelloticamente e sorprendentemente in direzione sud-nord, sconfessando ogni logica del flusso viario, e creando un vero e proprio tappo per chi provenendo da Viale Kennedy verso le aree centrali dello shopping è costretto a demenziali tragitti alternativi, con i relativi danni e ulteriori perdite di fatturato per le attività commerciali pescaresi.

 

 

 

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